sabato 15 dicembre 2012

"She Will Be Loved" 1x02 - Angolo Lettura


Ecco il secondo episodio ragazzi, dopo il grande successo del primo. Vi ringrazio tutti per leggere questa storia e per le numerosi visualizzazioni. Spero che anche questo sia un episodio gradito.  Buona Lettura!!!


Finalmente il mio primo giorno da giornalista. Questa era la svolta che stavo aspettando da troppo tempo. Mi alzai con un sorriso a 360 gradi, ed andai in bagno per sistemarmi. Misi il completo più elegante che trovai nell'armadio, e legai i capelli in una coda alta, lasciando cadere la frangia sulla mia fronte.  Era come un primo giorno di scuola, speri sempre che vada bene ma alla fine non sai mai cosa aspettarti. Ecco, non sapevo proprio cosa aspettarmi da questa giornata. Dopo queste riflessioni mattutine scesi, e mi diressi in ufficio con la mia macchina. Entrai subito, e mi sistemai sulla mia poltrona, color beige. Avevo sempre sognato di potermi sedere su quella poltrono, ed ora ci ero davvero seduta. Mi squillò il telefono, così risposi subito.
Caroline: Buongiorno signor Stewart!
Stewart: Buongiorno signorina Roberts, la sto aspettando nel mio ufficio per presentarle il suo nuovo fotografo, che la seguirà come un ombra per ogni evenienza.
Così andai subito nel suo ufficio, per fortuna non era troppo lontano dal mio così in pochi secondi arrivai. Non potei fare a meno di notare che da fuori quella stanza sembrava esattamente come le altre, come le stanze di qualsiasi giornalista.
Bussai lievemente alla porta e subito la sua voce mi disse di entrare. Entrando vidi che il fotografo era già seduto di fronte al mio capo, così mi rigirai per chiudere la porta. Mi avvicinai per sedermi sulla sedia accanto alla sua..
Sig. Stewart: Signorina Roberts, le presento il suo fotografo personale, lui è Brandon Adams, e da oggi sarà sempre al suo fianco.
Brandon Adams. Improvvisamente mi ricordai del mio Brandon, o meglio del ragazzo che avevo conosciuto la sera prima. Era anche lui un fotografo. Un'altra coincidenza?
No. Mi avvicinai e vidi che era proprio lui, subito mi venne spontaneo sorridergli, anche se ero abbastanza sorpresa di incontrarlo proprio in queste circostanze. Fino a poche ore prima pensavo che non l'avrei più rivisto e ora eravamo seduti nella stessa stanza a parlare di contratti di lavoro.
Signor Stewart: Vi conoscevate già, signori?
Brandon: Ehm si più o meno, ci siamo incontrati a qualche incontro di formazione, se si possono chiamare ancora così.- disse facendomi l'occhiolino. Per fortuna il capo non se ne accorse, e dentro di me risi al pensiero del nostro incontro di formazione.
Signor. Stewart: Bene, ora vi devo proprio lasciare ho molti impegni. Signorina Robert, porti il signor Adams nel suo ufficio così le può mostrare il vostro primo incarico.-
Caroline: Certo, venga signor Adams.- dissi sforzandomi di chiamarlo per cognome.
Insieme ci alzammo e andammo nel mio ufficio, o forse dovrei dire nostro ormai. Entrammo e subito Brandon chiuse la porta.
Brandon: Ok, giuro che non sapevo che eri tu. Quando ci siamo conosciuti ieri sera, non potevo immaginare che da oggi saresti diventata il mio capo.-
Caroline: Lo so, ma non mi piace essere il tuo capo. Siamo semplicemente due colleghi. Lavoriamo nello stesso posto di lavoro e dobbiamo collaborare per mandare avanti questo giornale.
Brandon: Giusto, poi non è successo niente ieri sera quindi non dobbiamo essere imbarazzati all'idea di lavorare insieme no?- disse avvicinandosi incredibilmente a me. Sentivo il suo respiro unirsi al mio. Dio era perfetto. I suoi lineamenti seguivano delle linee astratte assolutamente perfetti, per non parlare dei suoi occhi. Mi persi in  quell'azzurro incredibile. Quando ad un tratto tornai alla realtà grazie al telefono. Ero stata appena salvata da un momento incredibilmente imbarazzante.
Segretaria: Signori vi aspettano sul campo di calcio verso le 10,30.
Caroline: Grazie Sheila.
Brandon: Dobbiamo già lavorare, e io che pensavo di stare chiuso in questo ufficio per giorni prima di iniziare a fotografare qualcosa.
Caroline: Forza pigrone, andiamo al lavoro. Andiamo con la mia macchina se non è un problema. Preferisco prendere in mano la situazione.
Brandon: Mi piacciono le donne decise.
Così insieme scendemmo verso la mia macchina. Nonostante le parole di prima c'era ancora un silenzio imbarazzante cosi decisi di rompere quel disagio.
Caroline: Allora, come mai hai scelto di fare questo lavoro?- chiesi curiosa.
Brandon: Bhe in verità, mi è sempre piaciuto fotografare cose e persone. Mi piace cogliere l'attimo, ci sono molte cose che sono uniche e trovo che sia un peccato non fermare il tempo per immortalarle. E tu signorina giornalista?
Caroline: Non è per il gossip, quello no. Mi piace comunicare con le persone, stare con loro e scoprire cose sensazionali. Molte vicende se non fosse per noi giornalisti rimarrebbero oscure a tutti, e trovo che non sarebbe giusto. Poi anche mia mamma lo era, mi ha sempre insegnato a non mollare mai in questo lavoro, tutto quello che sono oggi lo devo a lei.
Brandon: Deve essere fiera di te, ora che sei una giornalista completa.
Caroline: Bhe spero di si, lei mi ha lasciato quando avevo 16 anni.
Brandon: Oh, scusa non sapevo. Mi dispiace, ma sono sicura che sarebbe davvero orgogliosa di avere una figlia così.- disse sorridendomi.
Il suo solo sorriso bastava per tranquillizzarmi, per farmi vedere tutto sotto una luce diversa. Era come se lo conoscessi  da tutta la vita, ed era esattamente come se lui riuscisse a capirmi solo con una sguardo.


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